Un e-mail efficace moltiplica il valore del tuo messaggio
Un e-mail è uno strumento di comunicazione molto più importante di quello che non si pensi, per due motivi:
– è di uso immediato, sia per chi lo invia che per chi lo riceve;
– se usato correttamente offre tutti i suoi vantaggi; se usato con leggerezza può essere controproducente.
Un buon e-mail è una risorsa importantissima per un esito positivo della trattativa. Scrivere e-mail efficaci aumenta il valore della Vostra comunicazione, e dà un’immagine positiva e professionale di Voi stessi e della Vostra azienda.
Nella mia esperienza nell’ambito del lavoro, almeno l’80% dei messaggi che ho ricevuto erano inadeguati, ed un buon 50% assolutamente scadenti e poco professionali. Siamo d’accordo che tutti andiamo sempre più di fretta, ma tra comporre un buon e-mail ed uno scadente c’è una differenza di una manciata di secondi. Le seguenti indicazioni le applico nei miei messaggi, e le ritrovo in una piccola parte delle mail che ricevo. Ritengo che possano cambiare un messaggio frettoloso e talvolta irrispettoso in un’adeguata comunicazione professionale.
Potete scorrere l’elenco e le pagine, oppure cliccare sui punti elencati nella colonna qui a sinistra per visualizzare gli argomenti di Vostro interesse.
1) Destinatario del messaggio
Quando inserite un nuovo indirizzo professionale di e-mail nella Vostra rubrica, potete farlo in uno dei due seguenti modi: “Carlo Rossi” oppure “Andromeda srl – Dr. Carlo Rossi”. Il primo modo è un modo frettoloso, adatto a contatti informali, inadeguato soprattutto se la persona è una nuova conoscenza o se abbiamo con lei contatti sporadici. A volte, addirittura si evitano le maiuscole: “carlo rossi”. Il secondo modo è un approccio professionale e rispettoso nei confronti del Sig. o Dr. Carlo Rossi e della ditta per la quale lavora. Il nome che immetterete nella Vs. rubrica sarà quanto troverà scritto il destinatario sulla sua copia, ad esempio: “Da: Nome del Mittente” – “A: Carlo Rossi”, oppure: “A: “Andromeda srl – Dr. Carlo Rossi”.
2) Mittente del messaggio
In genere i programmi di posta elettronica che usiamo per inviare i ns. e-mail permettano di specificare come dovrà essere indicato il mittente del messaggio, cioè noi. Anche qui vale lo stesso principio: “Mario Bianchi”, oppure “Mario Bianchi – Eurocasa Spa, Direzione Amministrativa”.
3) Oggetto del messaggio
A parte l’indirizzo del mittente, l’oggetto è il primo elemento che il destinatario vede ancora prima di aprire il messaggio. L’oggetto dovrebbe essere breve (massimo 6-12 parole), e contenere il succo del messaggio che il destinatario sta per aprire. Soprattutto nei messaggi contenenti offerte, l’oggetto dovrebbe invogliare l’utente a continuare a leggere il messaggio, prima di… cestinarlo.
4) Data del messaggio
In genere non è necessaria, in quanto il computer inserisce automaticamente la data e l’ora di invio del messaggio.
5) Testo del messaggio
Il saluto. E’ d’obbligo rivolgerci al destinatario con un saluto adeguato al tono ed al contenuto della comunicazione. Nei messaggi professionali formali, “Egregio Sig. Rossi”, “Gentile Sig.ra Bianchi” o “Buongiorno Sig. Verdi” sono la formula più collaudata. Nel caso di comunicazioni professionali a persone con cui siamo in rapporti abituali un “Caro Giorgio”, “Ciao Paola”, o “Buongiorno Anna” è senz’altro in tono con la situazione. Altre forme di saluto come “Buongiorno,” / “Buonasera,” o “Egregi Signori” possono essere utilizzate per rivolgerci genericamente a una ditta, ad un suo reparto o a persone che ancora non conosciamo per nome.
6) Quando non sappiamo a chi rivolgerci all’interno di una ditta
Nel caso in cui vogliamo rivolgerci ad una ditta e ne conosciamo soltanto l’indirizzo generico di e-mail, senza avere un nominativo preciso, possiamo indicare nella prima riga del testo “All’attenzione del responsabile commerciale”. Avremo così più probabilità che il messaggio venga stampato e passato direttamente alla persona o al reparto indicato, senza che esso resti lì nell’attesa che qualcuno lo legga per intero, capisca di che cosa si tratta, per poi smistarlo. Nei casi più estremi un messaggio senza destinatario che obblighi chi lo riceve a impiegare il proprio tempo per capirlo e decidere a chi girarlo, potrebbe anche essere direttamente cancellato.
7)La prima frase del testo: cosa evitare
A volte si inizia con un “Come va?”, “Tutto bene?”, “Mi auguro che stia bene!”… Anch’io spesso ci cado, ma dopo aver riletto il messaggio – magari già inviato – mi rendo conto di non aver detto niente se non una banalità, che a voce, di persona, ha un senso, ma in un e-mail… proprio no. A volte si può far riferimento ad una situazione personale o professionale che sappiamo che al momento il destinatario sta vivendo: “Stanno procedendo i lavori di costruzione della nuova casa?” oppure “Stanno andando bene i Vs. affari nel nuovo mercato che avete affrontato?” Comunque, non è detto che le situazioni a cui si accenna si stiano svolgendo positivamente. Non c’è niente di peggio che scrivere “Tutto bene a casa?” e poi sapere dopo che purtroppo ci sono stati problemi, o essere informati che il nuovo prodotto è stato un fiasco dopo aver chiesto notizie sul suo lancio. Meglio qunidi andare subito al sodo.
8) La prima frase del testo: introdurre l’argomento
Spiegare in poche parole di cosa si vuol parlare, indicando schematicamente fatti, date, luoghi e eventuali numeri di documenti (es. fatture, contratti, operazioni, ecc.). Nella prima frase o nelle prime due si dovrebbe estendere quanto indicato nell’oggetto, per continuarlo a trattare poi in dettaglio nelle frasi successive.
9) Il corpo del testo
Qui si trattano nei dettagli tutti gli aspetti dell’argomento, spiegando possibilmente perché si assume una certa posizione. Cercare di non essere troppo prolissi o ridondanti, perché i messaggi lunghi stancano chi li deve leggere, oltre chi li deve scrivere.
10) Conclusioni
Se necessario esprimere chiaremente la propria posizione nei confronti di chi ci legge o dell’argmento trattato. Se attendiamo risposta (a mezzo mail, telefono o in altro modo) scriviamolo chiaramente nel finale.
11) Saluti
Ringraziare chi ci legge per la sua attenzione, e per quello che ha fatto se ha fatto qualcosa di utile o di cortese nei ns. confronti. Un breve “Cordiali saluti” o “Distinti saluti” o sarà più che adeguato, seguito dal nome della ditta e dal proprio (se vogliamo con la carica o il reparto di appartenenza).
Buonasera signor Flavio, ho letto da diverso tempo i suoi consigli e sto cercando di mettere in pratica ma più cerco di scriver meglio e più mi disturbano le mail scorrette che ricevo, non è disarmante tuttto questo? Saluti.
Niente di più vero sig. Sebastiano. Intanto grazie per avermi scritto e complimenti per la sua voglia di migliorarsi nella scrittura delle sue mail. Certo, anch’io mi scoraggio spesso, ma proprio per questo non voglio che la gente che riceve le mie mail faccia altrettanto. Quindi secondo me non dovrebbe preoccuparsi più di tanto e continuare nel suo percorso.
Un saluto.
Grazie per aiutarci a non fare dei gravi errori, soprattutto a noi stranieri! Mi potrebbe gentilmente indicare un modo formale per chiedere al destinatario della mia mail che “se ha qualche problema con i file (di lavoro) che invio La prego di comunicarmelo al più presto?” Irene
Salve Irene, grazie per avermi scritto. Secondo me lei ha già scritto correttamente la sua frase:
“Se ha qualche problema con i file che le invio La prego di comunicarmelo al più presto.”
La forma più chiara e semplice – quando è educata e corretta – è quasi sempre la più giusta, e ha la formalità che serve in ogni situazione. Se proprio volessimo essere più che scrupolosi, potremmo togliere quel “al più presto” perché impone qualcosa al destinatario. Se io scrivo…
“Se ha qualche problema con i file che le invio La prego di comunicarmelo.”
…non cambia molto, perché è nell’interesse del destinatario ricontattarla “al più presto” se ha un problema coi suoi file. Quindi, in questa ottica, potremmo scrivere:
“Se ha qualche problema con i file che le invio La prego di comunicarmelo, e interverrò immediatamente.”
In questo modo sposta il “dovere” dal destinatario a lei stessa. Ma, ripeto, la sua frase iniziale va più che bene. Un saluto.
Flavio
Grazie, una guida utile, però ora dovrei metterla in pratica!! Non è che può scrivermele lei le mie mail?? ;-)
Grazie Serena per il suo commento e per la sua battuta ;-)
Certo, sarebbe bello, almeno varierei un pò la mia routine!
Buona applicazione e buona messa in pratica!
Flavio
Grazie Flavio. Il post mi è servito perfettamente. Auguri.
Grazie a te Fabio, è un piacere.
Grazie,per l’aiuto!
Sono contento che il post ti sia stato utile. Buon lavoro Tiziana, e buona scrittura!
Grazie Flavio.
So che lo post è abbastanza vecchio, ma non sono italiano, sono brasiliano, e questi informazioni mi hai aiutato molto. Penso che dobbiamo scrivere d’accordo con la occasione, e basta.
Scusi si ho sbagliato qualcosa.
Saluti!
Grazie per il tuo commento, Felipe. Non hai sbagliato niente, e vorrei scrivere io il portoghese come tu scrivi l’italiano!
Ciao Flavio!
Anch’io sono brasiliano. Secondo me, tuttavia, Felipe ha comesso degli errori…(il post, queste informazioni, mi hanno aiutato, l’occasione). Siamo qui per imparare…
Un saluto!
Giusto Gustavo, non si deve mai smettere di imparare. Tutti abbiamo molto da imparare, nessuno escluso, durante tutta la vita. Grazie per il tuo commento.
non so credo… che la gente confonda troppo le email con una comunicazione in carta intestata (non parlo delle pec).
in realtà una mail non ha alcun valore tangibile ed è considerata poco più di un post-it.
la email è un cosa diretta e rapida.
i muri di parole (come sono ribattezzati in internet) non li legge mai nessuno a fondo nemmeno in ambito lavorativo.
è bello perdere ore per scrivere un muro di parole e poi il mittente ti risponde facendoti domande su quello che hai già scritto e risposto. segno che non aveva voglia di leggere tutta la pappardella e voleva una risposta chiara e veloce in poche righe. anche scritte male ma basta che il messaggio passi.
lasciando stare che negli ultimi anni si è persa la bella abitudine di quotare le email
il vecchio:
> argomento della vecchia email
risposta all’argomento
semplificava molto le cose ed era chiaro e rapido
adesso ci si perde in formattazioni con mille colori che poi magari vengono perse se il mittente può legge il messaggio in solo testo (grazie agli admin <3 )
vabè certi non sanno neppure cosa sia la formattazione e la differanza fra email html, rtf e solo testo
secondo me poi malcostume è inoltre non segnare le email come lette. mi fa tenerezza vedere le caselle emal (o le app dei cellulari) con segnate tipo 200 mail da leggere.
ma come fa quella persona a capire che gli è arrivata una nuova email? è tanta fatica segnarle tutte come lette e magari le mail di spam cominciare a segnarle come spam così vengono cestinate?
esistono filtri cartelle e tantissimi altri strumenti per ordinare le mail. basta sforzarsi 2 secondi e ti migliorano il modo di fruire le email
Salve Orlando, grazie per il suo messaggio.
Ci sono sicuramente spunti di riflessione molto interessanti.
Io tra il “muro di parole” e il messaggio veloce in poche righe preferisco il primo, anche se è da valutare il contesto nel quale si scrive.
In ambito lavorativo, se io scrivo e tu non leggi, e il fatto che tu non abbia letto ti porta a produrre un lavoro o servizio sbagliato, la colpa è tua che non hai letto, non mia che ho scritto, e in caso di reclamo la mia mail dettagliata avrà il suo valore.
Bellissima l’immagine delle mail non lette… quanti schermate di Outlook Express ho visto che esplodono di mail con l’oggetto scritto in grassetto, chiaro indicatore di mail non letta!
Un saluto.
Quello che dici è verissimo, ed è un problema comune. Di qualsiasi tipo di email si tratti, anche lavorative, uno vuole sapere le cose essenziali, la fuffa non interessa e soprattutto distrae dalle cose importanti. Uno leggendo le prime due righe potrebbe capire che l’ intera email ha il solo scopo di scambiare due chiacchere, quando in realtà le cose importanti ci sono ma sono nascoste dentro al “muro di parole”, soprattutto se l’ oggetto dell’ email viene omesso, o se non è significativo.
Le parole di @Flavio sono tipiche dell’ utente medio che pensa più alle decorazioni che ai contenuti.
Soprattutto in ambito lavorativo, una persona non vuole distrarsi. É inutile che gli fai perdere tempo facendogli leggere dei dettagli inutili e insignificanti. Lo dice Donald Norman, nel suo libro: “la caffettiera del masochista, il design degli oggetti quotidiani”: le distrazioni e la noia sono la prima causa di errori sul posto di lavoro.
Grazie per il suo commento Ramy.
Le “decorazioni” non fanno parte del mio carattere, e la fuffa ancora meno, e non capisco dove possa averle trovate in queste tre pagine.
Non conosco Donald Norman e accetto la mia ignoranza, ma secondo me una importante causa di errori sul lavoro sono la poca chiarezza e i concetti mal espressi, magari in quelle “due parole” dette (o scritte) al volo.
Avrei anche potuto essere più sintetico nel mio commento, ma probabilmente sarei stato indelicato.
Un saluto.
Grazie, interessante e chiaro!
Grazie per il suo interesse, Diana, e per l’impegno che sicuramente entrambi mettiamo nello scrivere e-mail di qualità.
Molto utile,grazie.